Descrizione
Il volume ripercorre, con l’ausilio di fonti inedite e l’analisi di esimi studiosi, la vita di Giorgio Asproni (Bitti 1808 – Roma 1876), uomo politico, giornalista, memorialista di rilievo nella storia risorgimentale. Asproni nel 1833 conseguì a Cagliari la laurea in utroque jure e, nello stesso anno, prese gli ordini religiosi, occupandosi dell’insegnamento in seminario della Teologia morale. In seguito a contrasti con le gerarchie ecclesiastiche partì per Genova, dove fu parte attiva nel movimento democratico del Circolo Italiano e del suo organo di stampa “Il Pensiero Italiano”. Venne eletto nella prima legislatura il 26 giugno 1848, ma l’elezione venne annullata stante la sua qualità di penitenziere. Troppo complicati erano divenuti i rapporti all’interno del seminario e, alla fine dell’aprile 1849, Asproni rinunciò al canonicato, dedicandosi alla politica dal 1849 al 1876 come deputato. Esponente della Sinistra, si definì sempre oppositore evidenziando la sua lotta in Parlamento per il popolo e contro le gerarchie di partito. Concepì la funzione di giornalista come una missione alla ricerca della verità e tra le tante testate che lo vedono corrispondente quelle mazziniane sono le più significative. Come memorialista, ci ha lasciato col suo Diario, come riconosce la storiografia, una fonte importante di parte democratica, riguardante le vicende nazionali e internazionali del suo tempo.
Con questo libro si è voluto offrire un’occasione importante per comprendere attraverso il personaggio l’evoluzione del rapporto tra potere, istituzioni e cittadino nella delicata fase di formazione dello Stato unitario italiano, consentendo di valorizzare un patrimonio morale e una preziosa eredità per il nostro presente.