Descrizione
“In una Sardegna di incomparabile bellezza si snoda la trama del nuovo romanzo di Rino Solinas, un intreccio di storie e personaggi che condividono lo stesso obiettivo, celebrare una tragedia, la memoria dei tragici eventi del 28 luglio 1983. […] Qui nel vento e nei silenzi diventa romanzo nel romanzo, riporta sulla collina arsa il professor Laghi, superstite e testimone degli attimi di fuoco; Tomas, il suo salvatore, tenace sostenitore delle tradizioni rurali e di famiglia e Francesca, Pietro, Antonio, Ruth.” (dalla Prefazione di Donatella Bianchi).
In questo lavoro Solinas, in un lento e inesorabile incedere attraverso l’artificio della rappresentazione scenica all’interno dell’invenzione letteraria, porta abilmente il lettore nel dipanarsi delle azioni, dei ricordi e delle emozioni dei personaggi, a vivere quasi in prima persona e in maniera cruda la tragedia vera che realmente all’epoca colpì in maniera feroce quegli eroi e le loro famiglie.
Dal romanzo alla realtà.
L’estate del 1983 fu, tra le tante che hanno visto la Sardegna percorsa da numerosi e devastanti incendi, una delle più terribili.
Da diversi giorni numerosi roghi incenerivano le coste della Gallura, fino a che il forte vento di maestrale sospinse le fiamme verso Tempio Pausania in modo inarrestabile, arrivando alla collina di Curraggia dove raggiunsero la massima intensità.
In poco tempo oltre 18.000 ettari di terreno furono ridotti in cenere.
Complice la scarsezza dei mezzi in cui versava la Sardegna all’epoca, l’incendio fu uno dei più distruttivi tra quelli che colpirono l’isola. Furono ben 9 le vittime tra gli eroi che, con pochi e spesso rudimentali mezzi, cercarono di fronteggiare il disastro; tra di essi vi furono anche 15 feriti, sei dei quali riportarono gravissimi danni fisici e psicologici.
Da allora, purtroppo, molti altri roghi hanno martirizzato la Sardegna causando numerose vittime e danni incalcolabili e l’incubo sembra destinato a ripetersi ogni estate, senza che in alcun modo si riesca a debellare significativamente questo problema.
Forse varrebbe la pena riflettere su quanto di più potrebbe essere fatto.
